venerdì 20 settembre 2013

Marcia d'ordinanza dell'Aeronautica Militare


A bordo dell'Eurofighter



22° Gruppo Radar A.M.
22° G.R.A.M.
Sede
Licola (NA).

Storia
Nel gennaio 1953 i vertici dell'Aeronautica Militare individuarono l'esigenza di costituire un Control and  Reporting Post (C.R.P.) per la gestione del traffico aereo civile e militare del centro Italia. Fu quindi effettuato uno studio per decidere ove collocare questo CRP nell’aeroporto di Capodichino, ove, nel maggio del 1953, furono installati due apparati Radar mobili, uno del tipo AN/TPS 1E per l'avvistamento ed uno del tipo AN/TPS 10D per il rilevamento della quota. Nel giugno del 1955 si valutò l'ipotesi di collocare in un'altra sede il CRP e, nel mese di dicembre 1955, l'unità venne trasferita nell'attuale sito di Licola. Nacque quindi quello che oggi è il 22° GRUPPO RADAR A.M. (nominativo radio BARCA Radar) quale posto di riporto con compiti limitati ed operante in modalità "fonetico-manuale" fino al 1968. Dal luglio 1972 al sito vennero attribuite ulteriori funzioni, in particolare l'autonomia decisionale e la trasformazione in Master Direction Center (M.D.C.) alle dipendenze operative del 3° Sector Operation Centre (S.O.C.) di Martina Franca (TA). Nell'ambito del piano MDC, venne anche assegnato il Controllo Operativo del Reporting Post di Pescara. Con gli anni '70 iniziò una profonda trasformazione e ristrutturazione del sistema di Difesa Aerea per un adeguamento commisurato al progredire del mezzo aereo.Pertanto, nel 1983, con l'avvio dei lavori di ingegneria civile relativi alla costruzione dei manufatti semi-induriti, ebbe inizio la fase di transizione dalla vecchia configurazione fonetico-manuale a quella semi-automatizzata NADGE (Nato Air Defence Ground Environment), conclusasi nel dicembre 1984.  Successivamente, in data 10 aprile 1985, il Sito passò dalla configurazione NADGE/CRC a quella definitiva di CRC/FNS (Full Naegis Site). Grazie a questa configurazione Barca Radar acquisì la capacità di scambiare informazioni con il velivolo AWACS. Nel 1990 al Sito fu attribuita la funzione di SOC Alternato. Nel 1995 il Sito fu oggetto di ulteriore ammodernamento con l'installazione della Radar Integration System (RIS) che consente di gestire dalla locale Sala Operativa fino a otto testate radar dislocate sul territorio nazionale.

Missione
Il compito primario di BARCA Radar è la sorveglianza dello Spazio Aereo di pertinenza attraverso la scoperta, l’inizializzazione, l’identificazione ed il tracciamento dei vettori aerei; tale compito è espletato con l’ausilio dei moderni apparati di cui la sala operativa è dotata. Mezzi che consentono anche lo scambio dati con l'AWACS e con i siti della D.A. limitrofi e sovraordinati (COFA e Combined Air Operational Centre 5). Ulteriore compito è rappresentato dall’esercizio della funzione di controllo tattico, comune a tutti i Gruppi Radar dell’A.M., dei sistemi d'arma assegnati che si espleta, sostanzialmente, con il:
  • controllo dei velivoli in allerta NATO;
  • contrasto alla minaccia aerea terroristica;
  • controllo di missioni addestrative.

martedì 17 settembre 2013

SCRAMBLE.........




Loghi 22°Gram Licola





Frecce Tricolori II


Aeronautica Militare




Aeronautica Militare Italiana

Storia dell'Aeronautica Militare Italiana

La Regia Aeronautica fu costituita il 28 marzo 1923, mentre il Ministero dell'Aeronautica venne formato il 30 agosto 1925; l'Aeronautica Militare Italiana fu poi riunita alle altre forze armate nel Dicastero della Difesa il 4 febbraio 1947. 

L'organizzazione tecnico-amministrativa dell'Aeronautica Militare Italiana fa capo alle direzioni generali e agli uffici centrali del Ministero della Difesa; quella tecnico-militare (enti vari e comandi centralizzati e periferici) al capo di Stato Maggiore che è responsabile della preparazione delle forze aeree. I servizi tecnici e logistici periferici e i reparti operanti dipendono dai tre comandi di regione aerea che hanno sede, rispettivamente, a Milano, Roma e Bari. Il personale dell'Aviazione Militare Italiana è costituito da ufficiali, in servizio permanente e di complemento, dell'Arma Aeronautica (ruolo naviganti e ruolo servizi), del Corpo del Genio Aeronautico (ruolo ingegneri, chimici, fisici, assistenti tecnici), del Corpo di Commissariato Aeronautico (ruolo commissari e amministrazione) e del Corpo Sanitario; sottufficiali, a ferma volontaria e di carriera, piloti e dei ruoli servizi, specialisti e assistenti tecnici; graduati e militari di truppa a ferma ordinaria e a ferma volontaria, dei ruoli servizi, specialisti e assistenti tecnici. Gli ufficiali piloti e ingegneri, in servizio permanente, sono formati all'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, frequentata anche da stranieri; la Scuola Sottufficiali ha sede presso l'aeroporto di Capua. La costituzione del primo nucleo dell'Aviazione Militare Italiana risale al 1884, allorché venne istituito un Servizio Aeronautico presso il 3º Reggimento Genio, in Roma, divenuto poi Sezione Aeronautica l'anno successivo e quindi Compagnia Specialisti nel 1887, col compito di gestire qualunque attività di carattere aeronautico a scopi militari. Attività che allora riguardò soltanto gli aerostati che già i Francesi avevano impiegato con compiti di osservazione all'assedio di Maubeuge nel 1794 e che ora, un secolo dopo, stavano entrando in regolare dotazione agli eserciti. I soddisfacenti risultati che i primi esemplari Serrati, Volta e Lana diedero nel corso delle operazioni militari in Eritrea nel 1887 e 1888 determinarono un ampliamento degli iniziali organici di questa specialità con la trasformazione della Compagnia Specialisti in Brigata Specialisti nel 1894. Frattanto, con l'applicazione all'aerostato di un'elica azionata da un motore era nato il dirigibile; in Italia, il primo esemplare, del tipo semirigido, realizzato presso la Brigata Specialisti, effettuò con successo un'ascensione nel 1908 a Vigna di Valle (Roma). 

Sette anni dopo lo storico volo dei fratelli Wright lo Stato Maggiore italiano si convinse dell'importanza che avrebbe potuto avere l'aeroplano dal punto di vista militare e autorizzò (12 febbraio 1910) l'apertura di una scuola per piloti a Roma (Centocelle) sotto la direzione del tenente di vascello Mario Calderara, che aveva conseguito il 12 settembre 1909 il primo brevetto di pilota, successivamente omologato dalla Fedération Aéronautique Internationale. I primi velivoli militari italiani vennero acquistati in Francia e fu in Libia, alla cui campagna l'aviazione italiana partecipò con 3 dirigibili, un parco di aerostati e 4 flottiglie di aeroplani, che ebbe luogo il primo volo di guerra della storia, quando il Blériot del capitano Carlo Piazza si alzò dal campo di Tripoli la mattina del 23 ottobre 1911 per svolgere una missione esplorativa. Il 17 luglio 1910 era stato istituito il Servizio Aeronautico con un Battaglione Specialisti con sede a Roma, per aerostati, e il 27 giugno 1912 fu creato il Battaglione Aviatori con sede a Torino, per aeroplani e scuole. Le prestazioni date dalle prime unità aeree militari durante la campagna di Libia furono certo modeste: attività di osservazione, di ricognizione, di collegamento a raggio limitato; azioni di bombardamento di valore soprattutto dimostrativo, in quanto si trattò del lancio di bombe a mano “Cipelli” del peso di 2 kg. A pochi mesi dall'intervento italiano nel primo conflitto mondiale, l'importanza che veniva attribuita all'uso bellico dei velivoli era sottolineata dalla creazione (7 gennaio 1915) di un autonomo Corpo Aeronautico Militare. Nel novembre del 1915 le forze aeree italiane erano costituite da 86 aeroplani, 5 dirigibili e 6 sezioni aerostatiche; una Sezione Idrovolanti, istituita già nel 1912, veniva posta alle dipendenze della Marina. Durante la guerra le industrie italiane misero a punto ottimi velivoli di propria progettazione, come i Caproni da bombardamento e gli SVA per la ricognizione. 

Nel dopoguerra lo sviluppo ormai raggiunto dall'aviazione determinò la creazione dell'Arma Aeronautica (20 aprile 1920) e di un Commissariato per l'Aeronautica (14 gennaio 1923). Nel 1927 fu istituita a Desenzano la Scuola di alta velocità e più tardi sorsero a Orbetello la Scuola di navigazione aerea di alto mare (1929), in cui si formarono i piloti che compirono le celebri crociere atlantiche del 1931 e 1933, e a Guidonia il Reparto alta quota (1934); presso questi centri vennero conquistati i primati di velocità (709 km/h, dal maresciallo Agello, il 23 ottobre 1934) e di altezza (17.083 m, dal colonnello Pezzi, il 22 ottobre 1938). Eccezionale banco di prova per uomini e macchine furono le pattuglie acrobatiche. L'Aviazione Militare Italiana partecipò alla campagna etiopica (1935-36) con materiale eterogeneo (ca. 350 aerei) che andava dai residuati della I guerra mondiale fino ai più moderni Ro 37 da ricognizione e Ca 111 e 133 da bombardamento e trasporto, mentre i velivoli da caccia erano biplani FIAT CR 20. Subito dopo le operazioni in Etiopia, equipaggi volontari si unirono in Spagna alla Aviacion del Tercio (poi Aviazione Legionaria) con ca. 250 aerei (bombardieri SM 79, SM 81 e FIAT BR 20, caccia FIAT CR 32, assaltatori Ba 65 e ricognitori Ro 37). All'atto dell'intervento nella II guerra mondiale l'Aviazione Militare Italiana disponeva di un totale di 3296 aerei (1332 bombardieri, 1160 caccia, 804 ricognitori) dei quali, però, solo la metà efficienti. La vastità e la dispersione dei vari fronti e, soprattutto, il modesto potenziale industriale in confronto a quello degli avversari, determinarono un rapido squilibrio qualitativo e quantitativo a sfavore delle forze aeree italiane. La linea del bombardamento era costituita in gran parte dagli SM 79 e BR 20, la caccia era essenzialmente basata sui biplani CR 42 (maneggevoli ma non molto veloci e poco armati) e sui primi monoplani G 50 e MC 200, mentre i più moderni e veloci Macchi MC 202 esordirono in Africa soltanto nel 1941. I pochi reparti di assalto e combattimento avevano in linea i monomotori Breda 65 e i bimotori Ba 88. L'aviazione per l'Esercito era ancora basata sui vecchi ricognitori Ro 37 e veniva distribuito allora il bimotore Caproni Ca 311. La ricognizione marittima allineava gli idrovolanti Cant Z 501 e Z 506. Verso la fine del conflitto entrarono in linea i caccia MC 205, Re 2005 e G 55 di prestazioni senza dubbio paragonabili alle macchine alleate. Nel giugno 1943 l'Aviazione Militare Italiana disponeva di 5000 aeroplani efficienti solo per la metà; situazione che precipitò nel successivo breve periodo che va fino all'8 settembre, quando sui campi di volo non se ne contarono che 1306, dei quali solo un terzo efficienti. Nel secondo dopoguerra l'Aviazione Militare Italiana fu dotata, in coincidenza con l'ingresso dell'Italia nella N.A.T.O., di velivoli ceduti da potenze alleate e in particolar modo dagli Stati Uniti; vari modelli di aerei americani sono stati e vengono tuttora costruiti da industrie italiane su licenza americana. Nel 1961 venne infine costituita la pattuglia acrobatica nazionale “Frecce tricolori”. Tra i velivoli in dotazione si ricordano: caccia intercettori Lockheed F 104 F (Aeritalia), e Lockheed TF 104 G, cacciabombardieri Aeritalia F 104 S e Panavia Tornado, cacciabombardieri ricognitori FIAT G 91 R e FIAT G 91 Y, intercettori teleguidati (missili) Nike-Hercules, ricognitori fotografici Lockheed RF 104 G, radiomisure Aeritalia G 222 RM, Piaggio PD 808 RM e Aermacchi MB 339 RM, antisom Atlantic BR 1150; per il trasporto tattico-logistico e antincendio Lockheed C 130 Hercules e Aeritalia G 222, antincendio Canadair CL 215. Per la ricerca e il soccorso elicotteri Sikorsky HH 3F e Agusta AB 212, per l'addestramento basico elicotteri Agusta AMD 500F e per il collegamento velivoli Piaggio P 180, Gulfstream GIII, Dassault Falcon 50 e McDonnell Douglas DC9 30. Per i rifornimenti in volo velivoli Boeing B 707 Tanker. La pattuglia acrobatica vola sugli Aermacchi MB 339/PAN. 

Agli inizi degli anni Novanta, come le altre forze aeree occidentali, l'Aviazione Militare Italiana ha rivisto i propri programmi e obiettivi a seguito della dissoluzione dell'Unione Sovietica e della cessazione dell'ostilità tra N.A.T.O. e Patto di Varsavia. Tale circostanza, unita alle ristrettezze di bilancio derivanti dalla difficile situazione italiana, ha imposto una razionalizzazione dell'organizzazione, con la diminuzione del numero delle unità operative e l'accentramento di più unità sulla medesima base. Inoltre, la partecipazione ai vari fatti d'arme che hanno visto in prima linea le forze aeree (invasione del Kuwait, missioni N.A.T.O. in Bosnia e soprattutto nel Kosovo) ha messo in luce varie carenze nel campo sia dei velivoli che degli armamenti. La maggiore è senza dubbio quella di velivoli da superiorità aerea, dovuta allo slittamento del programma Eurofighter, per il quale le prime consegne ai reparti sono programmate per l'inizio del 2004. La carenza è stata tamponata tramite il rimodernamento dell'ormai obsoleto F104 (che grazie all'Aviazione Militare Italiana è divenuto l'aereo da caccia che ha avuto la permanenza più lunga in unità operative, con quasi cinquant'anni di servizio) e l'acquisizione di un'aliquota di caccia Tornado ADV (Air Defense Variant), versione da difesa aerea del Panavia Tornado, precedentemente in servizio con la Royal Air Force. Oltre alla già approvata acquisizione dei Typhoon, il rimodernamento delle forze riguarda anche l'avionica linea Aermacchi MB339 e la linea Alenia AMX, che verranno tutti allineati allo standard 3. Inoltre i quattro aerorifornitori B707 riceveranno un nuovo equipaggiamento standard per poter rifornire tutti i velivoli in flotta. L'acquisizione di C130J e di diciotto Alenia C27J Spartan è destinata a rinnovare le capacità di trasporto della 46a Aerobrigata, attualmente penalizzata dall'invecchiamento dei mezzi in dotazione. La missione balcanica e le esigenze di garantire la sicurezza anche negli aeroporti da cui partono le missioni hanno peraltro mostrato la necessità di rinforzare alcuni comparti quali le munizioni d'attacco, con particolare riferimento alle munizioni guidate ad alta precisione, e la protezione degli aeroporti dagli attacchi condotti con armamenti Stand-Off (ovvero con missili o altri armamenti sganciati da velivoli al di fuori del raggio di azione della difesa contraerea locale). Va segnalato, inoltre, il completo rinnovamento della linea di velivoli da collegamento e trasporto autorità con l’acquisto di due Airbus A319 ACJ (destinati soprattutto al trasporto del presidente della Repubblica) e di due Dassault Falcon 900EX. 

Nel settore spaziale militare, l'Italia dispone del satellite di osservazione Helios 1, realizzato congiuntamente con Francia e Spagna e messo in orbita il 7 luglio 1995. L'Aviazione Militare Italiana ha inoltre, sempre nei primi anni Novanta, notevolmente rafforzato la DASRS (Divisione Aerea Studi Ricerche e Sperimentazione). Nata alla fine del precedente decennio dall’accorpamento del Reparto Sperimentale di Volo e di altri reparti tecnici (chimico, medicina aeronautica e spaziale, armamento, ecc.), la Divisione ha come fine il progresso tecnico e la sicurezza del volo della forza armata, oltre alle perizie su incidenti aerei che vengono richieste dai tribunali d’Italia. Situata a Pratica di Mare, presso Roma, la divisione occupa la maggiore base dell’Aviazione Militare Italiana, che si estende per oltre 7500 ettari e impiega 4500 persone. Settori principali della DASRS sono i collaudi di aerei nuovi o forniti di nuove apparecchiature di bordo, l’informatica, la medicina aerospaziale, chimica-fisica dei materiali attraverso prove non distruttive e accertamento di cause di incidenti. Al centro lavorano ufficiali dell’Aviazione Militare Italiana specializzati in ingegneria, fisica, chimica, medicina e biologia, che utilizzano attrezzature altamente sofisticate. Nella base si trovano anche le infrastrutture di Terra utilizzate per il satellite di ricognizione militare Helios. 


L’Aviazione Militare Italiana ha aperto dal 1997 l’arruolamento anche alle donne, inizialmente solo per i corsi ufficiali e sottufficiali, senza distinzione di ruoli rispetto a quelli tradizionalmente svolti dagli uomini. Il Museo Storico dell'Aviazione Militare Italiana, costituito nel 1977 presso l'idroscalo di Vigna di Valle (Bracciano, Roma), ricostruisce attraverso oltre cento velivoli le tradizioni della forza armata.

lunedì 16 settembre 2013

BOEING KC-767A


KC-767A





Il KC-767A deriva dal velivolo commerciale Boeing 767-200 "Extended Range". Il KC-767 Tanker/Transport garantisce un'elevata autonomia di volo e di carico unita alla capacità di rifornimento in volo, quale “receiver” o “tanker”.

Search And Rescue


AB 212


HH-3F


Nell'attività operativa dell'Aeronautica Militare grande risalto hanno gli interventi a favore della collettività che vanno dal concorso in occasione di pubbliche calamità (in coordinamento con la Protezione Civile) all'intera tipologia delle missioni SAR (Search And Rescue, Ricerca e Soccorso). Lo schieramento e le caratteristiche ognitempo degli elicotteri bi-turbina HH-3F e AB.212 permettono di raggiungere qualsiasi parte del territorio nazionale o delle acque territoriali in un massimo di un'ora e mezza di volo.

AW139


HH-139

L'AW-139, che nella versione per l’Aeronautica Militare prende la denominazione HH, Hospital Helicopter, è un bi-turbina di categoria media prodotto da Agusta Westland, individuato dalla Forza Armata per affiancare e gradualmente sostituire le attuali linee HH-3F e HH-212, in servizio da oltre 30 anni in Aeronautica Militare.

GROB G103 TWIN ASTIR


G103

Il Grob G103 Twin Astir II è un aliante da addestramento biposto ad ala media prodotto dall'azienda tedesca Grob Aircraft e utilizzato, tra l’altro, nell’ambio dell’attività istruzionale degli allievi dell’Accademia Aeronautica

FALCON 900EX


FALCON 900EX

Il trireattore con autonomia intercontinentale Falcon 900EX è uno dei velivoli utilizzati dal 31° Stormo di Ciampino (Roma) per il trasporto di Stato e voli sanitari.
Il Grob G103 Twin Astir II è un aliante da addestramento biposto ad ala media prodotto dall'azienda tedesca Grob Aircraft e utilizzato, tra l’altro, nell’ambio dell’attività istruzionale degli allievi dell’Accademia Aeronautica

EUROFIGHTER 2000


EFA 2000


L'Eurofighter 2000 è un caccia di ultima generazione, il più avanzato aereo da combattimento mai sviluppato in Europa, in grado di offrire capacità operative di ampio respiro e un’efficacia impareggiabile nel settore della Difesa Aerea. Concentrato di tecnologia e sapienza ingegneristica, l'Eurofighter assicura maggiore efficacia e credibilità. L’inserimento di questi velivoli nel servizio d’allarme nazionale, garantito dai reparti dell'Aeronautica Militare per la Difesa Aerea 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, permette di fornire una maggiore capacità a quel complesso dispositivo che, in pochi minuti, assicura il decollo dei caccia per intercettare e identificare qualunque traccia aerea sospetta rilevata dai radar

C-27J SPARTAN


C-27J

Il C-27J Spartan, è la nuova e avanzata versione del velivolo da trasporto tattico in dotazione all’Aeronautica Militare. Derivato dal G-222 su requisito di Forza Armata, equipaggiato con gli stessi motori e numerosi apparati del C-130J e perfettamente integrabile con quest’ultimo, il C-27J si è dimostrato un cargo medio particolarmente versatile e flessibile nell’impiego e in grado di svolgere con efficacia le diverse missioni da trasporto tattico operando anche da piste semi-preparate o deteriorate e all’interno dei teatri operativi.

HERCULES C-130J


C-130J


Quadriturbina da trasporto idoneo anche a missioni di aviolancio di paracadutisti e materiali, il C-130J Hercules II è in servizio dal 2000 nella versione standard e “allungata” (C-130J-30). Impiegato dalla 46^ Brigata Aerea di Pisa, questo velivolo costituisce oggi l'ossatura della componente da trasporto dell'Aeronautica Militare che è cresciuta in modo esponenziale per i mutati compiti delle Forze Armate del nostro Paese che hanno visto nell'impiego fuori dai confini nazionali la naturale proiezione della loro missione al servizio della difesa e della sicurezza

BREGUET BR.1150


BR.1150


Il Breguet Br.1150 Atlantic è un velivolo da pattugliamento "ognitempo" prodotto in Europa, caratterizzato da elevate autonomia e raggio d'azione e specificamente realizzato per operare nell'ambiente marittimo. E’ dotato di radar di scoperta di superficie, sensore MAD (rilevatore di anomalie magnetiche originate dai metalli ferrosi),  radio-boe acustiche attive e passive per la scoperta e tracciamento dei sommergibili, siluri leggeri, bombe di profondità e dispositivi fumo-luce di segnalazione per un totale di 3.500 kg di carico utile.


AMX-T
Ghibli è il “nickname” attribuito negli anni novanta all’AMX, un aereo monomotore da attacco e ricognizione, disponibile anche nella versione biposto da addestramento avanzato (AMX-T), frutto della collaborazione industriale tra Italia, con Alenia che detiene il 70,3% del programma, e Brasile, con Embraer che cura il rimanente 29,7%. L’AMX-T è soprattutto velivolo da addestramento e OCU (Operational Conversion Unit), ma ha anche capacità operative assimilabili a quelle del monoposto


AIRBUS A319

Da marzo 2000 il 31° Stormo ha preso in carico il primo dei tre bireattori di linea Airbus A319 versione Corporate Jet (CJ) dotata di serbatoi ausiliari che ne aumentano l’autonomia rispetto alla versione commerciale e che rappresenta il modello “accorciato” dell’A320



AB.212

Gli AB.212 permettono all'Aeronautica Militare di assicurare il servizio di ricerca e soccorso sull’intera Penisola e acque territoriali. Grazie alla capacità d'impiego di giorno, di notte e in condizioni meteo critiche, con l'utilizzo di visori notturni NVG (Night Vision Goggles), gli AB.212 e i loro equipaggi rappresentano un punto fermo nelle missioni più complesse e di difficile gestione

venerdì 13 settembre 2013

Il Tempio di Serapide o Macellum

E' formato da una particolare struttura che lo ha reso famoso in tutto il mondo.

E' ubicato in un'area di 75 m. per 58 m. ed è stato costruito durante l'impero dei Flavi.

Il tempio era adornato da rarissimi e pregiatissimi mosaici di marmo e sotto l'abside a semicupola era custodita la statua di Serapis, divinità protettrice del commercio.

Lateralmente c'erano i negozi ed al centro vi era una cupola rotonda.
L'Anfiteatro Flavio Puteolano



L'imperatore Vespasiano, oltre alle innumerevoli opere di ampliamento, potenziamento e sviluppo su tutto il territorio flegreo, nonchè la ricostruzione delle strade, fece costruire l'Anfiteatro Flavio, uno dei più grandi esistente in Italia.

Ha una capienza di circa 40.000 spettatori ed è stato costruito con tecniche particolari e di avanguardia onde permettere addiritture l'allagamento dell'arena in particolari ricorrenze.

Ha forma ellittica di mt.149 e mt.116 e di sera viene illuminato offrendo un suggestivo e piacevole spettacolo.

Potrebbe essere utilizzato meglio per valorizzare un'area archeologica di enorme valore, prendendo anche spunti da altri luoghi similari.
La Solfatara




E' un vulcano situato al centro del Campi Flegreia 3 km dalla città di Pozzuoli ed attualmente è in stato di quiescenza. E' noto per le sue fumarole, lemofete, sorgenti di acque minerali ed infine per i suoi getti di fango bollente. Ad esso è devoluto il fenomeno del bradisismo, cioè l'innalzamento o l'abbassamento del suolo in tutta l'area flegrea.
Il rione Terra

E' la parte più antica della città. Esso rappresenta l'acropoli puteolana il quale durante le antiche guerre aveva rappresentata la salvezza per tutti i puteolani.

sabato 17 maggio 2008


Il lago di Lucrino

l lago ha subito diverse trasformazioni nei secoli, dall'antica Palude Stigia dove Achille fu bagnato acquisendo l'immortalità ad Ulisse che vi condusse le sue navi.
Fu anche un vivaio di mitili e pesci che fruttò moltissimo, tanto da attribuirgli il nome di Lucrino, dal latino lucrum. Successivamente divenne un porto militare e poi commerciale.
Oggi le dimensioni del lago sono molto ridotte a causa dell'eruzione avvenuta nel 1538, dalla quale nacque l'attuale Monte Nuovo. Ai lati del lago esiste un complesso termale: le stufe di Nerone, luogo piacevolissimo e centro di cura e di benessere dove, anticamente, i patrizi romani accorrevano per godere delle incantevoli bellezze, dei piaceri e per il riposo.

giovedì 15 maggio 2008



Aermacchi MB-339

Alenia Aermacchi AMX

Alenia -C-27J (Pratica di Mare)


Eurofighter_Typhoon

Alenia AMX_fighter


Tornado _ECR


Augusta AB_412 



Tornado IDS


Aermacchi PAN


Predator RQ-1


Pattuglia Acrobatica Nazionale


Pozzuoli
























Situato sull'omonimo golfo , Pozzuoli si trova in un'area vulcanica, i Campi Flegrei



Il fenomeno geofisico di questa terra è il bradisismo, ossia il sollevamento e l'abbassamento della crosta terrestre a seguito dell'aumento della pressione sotterranea. Il rapido innalzamento del livello del mare coinvolse negli anni '80 il porto, che fu posizionato circa 50 metri più avanti rispetto alla collocazione precedente. 

Veduta dal traghetto

Angolo ex "Vicienzo a' mare"

Veduta lato Sirena

Rione Terra

Porto